Gestione Parco dello Stelvio

 

Progetto di modifica dell’attuale assetto gestionale del Parco Nazionale dello Stelvio

Il Presidente nazionale di Italia Nostra Carlo Ripa di Meana ha già avuto modo di sottolineare, in un intervento del 17 novembre scorso, la preoccupazione con cui tutte le associazioni ambientaliste italiane hanno accolto le indiscrezioni sulle ipotizzate modifiche all’attuale gestione consortile del Parco nazionale dello Stelvio.

Una preoccupazione che deriva dal lungo e tormentato iter avuto nei decenni passati dalla legislazione che regola il parco, superato nel 1992 con l’avvio del Consorzio. Un’esperienza che solo da pochi anni comincia a dare i buoni frutti nel delicato, ma sempre precario equilibrio individuato tra le istanze di tutela, di partecipazione, di efficacia gestionale.

Ci è giunta notizia che malgrado le preoccupazioni espresse, la Commissione paritetica dei 12 starebbe comunque per varare nei prossimi giorni una norma di modifica che altererebbe in maniera radicale la situazione vigente. Partendo dall’apprezzabile intento di superare alcune incongruenze operative verificate nel corso degli anni, con tale provvedimento si rimetterebbero in discussione elementi essenziali della gestione unitaria del parco, la rappresentatività degli organi di gestione, con la possibilità concreta di ritardare o di rimettere in discussione lo stesso iter del piano del parco.

Intendiamo esprimere al Signor Presidente e a tutti i componenti la Commissione l’apprensione vivissima del mondo ambientalista – che ha concorso in questi anni a proporre ed assicurare un’apprezzabile organizzazione della vita del Parco dello Stelvio – per le possibili ricadute negative che le modifiche che si intendono apportare potrebbero provocare.
Il rischio è quello di vanificare un clima di disponibilità e di collaborazione, elemento imprescindibile nella gestione della più importante area di tutela alpina del nostro paese. Per questo ci permettiamo di chiedere che prima del varo di un’ eventuale modifica dell’attuale sistema di gestione, le associazioni ambientaliste ed eventualmente gli altri mondi rappresentati nel Consiglio direttivo del Parco e nei Comitati di gestione, possano trovare udienza presso la Commissione per illustrare le loro motivate apprensioni e meglio comprendere la stessa portata del provvedimento ipotizzato.

Trento, 6 marzo 2007

Ing. Paolo Mayr Presidente della sezione trentina di Italia Nostra onlus

COMUNICATO STAMPA ITALIA NOSTRA NAZIONALE RIPA DI MEANA:

“Italia Nostra contro lo smembramento del Parco dello Stelvio” Un piccolo decreto infilato fra le pieghe dello scontro sulla Finanziaria e lo storico Parco dello Stelvio sarà smembrato. La decisione verrà presa nei prossimi giorni dall’apposita Commissione dei Dodici, poi si procederà alla modifica legislativa. Italia Nostra e WWF hanno già espresso in sede locale le loro critiche a questo orientamento. Il presidente nazionale di Italia Nostra, Carlo Ripa di Meana giudica “radicalmente sbagliata e pericolosa la decisione che in pratica provincializzerebbe la gestione del Parco dello Stelvio mettendola di fatto in mano alle due Provincie autonome di Trento e Bolzano e alla Regione Lombardia. Così facendo, infatti, scomparirebbe la centralità del ruolo dello Stato”. “Il riassetto amministrativo – secondo Ripa di Meana – realizzato in nome dell’autonomia, ha in realtà lo scopo di un progressivo abbandono, anche nelle aree protette, dei valori di tutela ambientale, ormai subordinati agli interessi dell’industria turistica. Basti ricordare alcuni devastanti progetti di grandi impianti sciistici che una volta realizzati snaturerebbero il Parco”. “Proprio per questo – termina Ripa di Meana – gli organismi dirigenti nazionali di Italia Nostra chiedono formalmente alla Commissione dei Dodici di non procedere a tale sciagurata decisione”.

Roma, 17 novembre 2006

 
 Aggiornato il 8 giugno 2007