Cultura

Lettera di Salvatore Settis al futuro premier

data: 
Sab, 02/02/2013

Cari soci,
vi invio in allegato il testo di una "lettera al futuro premier", scritta da Salvatore Settis e pubblicata sul settimanale "L'espresso" (25 gennaio).

Vi suggerisco, inoltre, la lettura dell'editoriale di Gian Antonio Stella pubblicato oggi (sabato 2 febbraio) dal "Corriere della Sera" intitolato: "Il patrimonio dimenticato: la cultura e i programmi elettorali", un'utile "guida" che aiuta a scegliere chi votare (o non votare) alle prossime elezioni politiche nazionali in base agli impegni (o meglio ai non impegni) in materia di beni culturali.



Un caro saluto.

Salvatore Ferrari
Presidente della sezione trentina di Italia Nostra

P.S.: Mi piacerebbe invitare il prof. Settis a presentare - a Trento e/o a Bolzano (ne parlerò con Umberto Tecchiati e Stefano Novello, rispettivamente presidente e vicepresidente della sezione di Bolzano di Italia Nostra) - il suo ultimo libro: "Azione popolare. Cittadini per il bene comune" (Einaudi, 2012).

Avanzerò la proposta alla prossima riunione della Direzione di IN.

Voi che ne dite?

Commento di Montanari sull'assegnazione del Premio Bassani

data: 
Mar, 20/11/2012

Cari soci, cari amici,
scusate se stasera vi disturbo di nuovo a mezzanotte.

Mi sembra interessante allegarvi cosa ha scritto oggi Tomaso Montanari sul blog che tiene per "Il Fatto quotidiano".

Buona lettura, Salvatore Ferrari

Tomaso Montanari vincitore del Premio nazionale Giorgio Bassani 2012

data: 
Lun, 19/11/2012

Cari soci,
vi informo che ieri a Ferrara a TOMASO MONTANARI - che sarà nostro ospite a TRENTO il prossimo 13 dicembre in un incontro pubblico dedicato al
FUTURO DEI MUSEI - è stato conferito il "Premio Nazionale Giorgio Bassani" (seconda edizione), istituito da ITALIA NOSTRA.

Un caro saluto.

Salvatore Ferrari
Presidente della sezione trentina di Italia Nostra

Finalisti Premio "Amico della Terra 2012

data: 
Mer, 30/05/2012

FINALISTI DEL PREMIO “AMICO DELLA TERRA 2012”

Si comunica che gli iscritti degli “Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro”, dopo alcuni mesi di valutazioni e discussioni sulle persone, enti, Associazioni, progetti che nel 2011 siano risultate più utili nel preservare e valorizzare l’ambiente dell’Alto Garda e Ledro, hanno deciso con votazione segreta di designare una cinquina di finalisti, tra i quali con un ulteriore votazione sarà scelto il vincitore della VII Edizione del Premio “Amico della Terra 2012”. Il vincitore sarà “svelato” e premiato nel corso dell’incontro-premiazione che, come ormai consuetudine, si svolgerà sul prato antistante il Villino Campi di Riva, e che è previsto sabato 9 giugno alle ore 16.

Oltre ai 5 finalisti, hanno ricevuto voti anche (in ordine alfabetico): Bioledro (Cooperativa per progetto di teleriscaldamento con biomasse in val di Ledro), la Busa Consapevole, Marco Matteotti (ex Presidente SAT di Riva), il marchio provinciale “Ecoristoranti”, Michele Nardelli (Consigliere Provinciale PAT), il Parco Agricolo dell’Alto Garda, il progetto pannolini biodegradabili del Comune di Riva del Garda, la Procura della Repubblica di Rovereto (per l’attenzione alla discarica della Maza), Beppo Toffolon (architetto).

Si ricordano inoltre i vincitori delle passate edizioni: nel 2006 il giornalista RAI Luciano Lucianer, nel 2007 il Comitato di Partecipazione di S. Giorgio ad Arco, nel 2008 Duilio Turrini, nel 2009 l’Amministrazione Comunale di Concei, nel 2010 il Comitato S.O.S. Altissimo, nel 2011 la Busa Consapevole.

FINALISTI

AMICI DEL SARCA

Associazione che, fin dal 1989 con una Mostra avente per tema le condizioni del fiume Sarca, e in seguito con una raccolta firme, ha proposto all’attenzione pubblica le condizioni in cui versava il fiume, concorrendo all’idea e alla progettazione, iniziata nel 2009 dai Comuni di Arco, Nago-Torbole, Riva e Dro, di un “Parco Fluviale del Sarca”, che sta per giungere alla sua formulazione definitiva, allargandosi anche ad altri Comuni. L’Associazione si è ricostituita il 13 ottobre 2011 e, in assenza, al momento, di un presidente e di altri organi dirigenti, citiamo i soci fondatori: Fabio Berlanda, Luigi Bombardelli, Roberto Calzà, Emanuela Cretti, Carla Del Marco, Gianfranco Maino, Lucio Matteotti, Flavia Miori, Donato Riccadonna, Claudio Verza).

CARLA DEL MARCO

Referente “storico” del WWF nel Basso Sarca, da molti anni attiva sul fronte ambientalista, è anche uno dei fondatori del Coordinamento ambientalista del Basso Sarca. Nel 2011 si è particolarmente distinta nella battaglia contro una bonifica agraria ai Gazzi, nonché per il suo fattivo contributo alla nascita del Parco Fluviale del Sarca. Per dirla con le sue parole, “la mia attività di volontaria per l'ambiente di 20 anni e più, assieme a tanti altri soggetti (qualche volta potrebbero essere di più), è volta a cercare di fermare il degrado di questo  nostro ambiente  e sensibilizzare quanti non hanno capito che la salvaguardia della terra andrà a beneficio non solo nostro, ma anche di quelli che verranno, salute compresa. Nel mondo contadino, dal quale provengo, mi è stato insegnato a rispettare tutti i fili d'erba, pertanto auguro a tutti noi e a quelli che ci vorranno seguire,  di continuare su questa strada nonostante le tante difficoltà.”

SOMMOZZATORI DI RIVA DEL GARDA

Il Gruppo Sommozzatori di Riva del Garda si è costituito nel 1969, e tra le sue numerose attività si segnala la partecipazione, da molti anni, alle “Giornate ecologiche” organizzate dal Comune di Riva del Garda, nel corso delle quali alcuni sommozzatori si immergono nel lago antistante Riva per pulire i fondali di quanto vi viene gettato, per incuria o inciviltà. P. es., quest’anno sono state recuperate, tra l’altro, sedie, biciclette, bidoni ecc. Prezioso è anche il lavoro di monitoraggio, visivo e fotografico, della stato delle acque lacustri e dei suoi fondali. Il suo attuale Presidente è Graziano Marchi.

EMILIANO FACCIO

Consigliere Comunale di Tenno per la lista di opposizione “Tenno Viva”, si segnala come coordinatore, nel 2004, del Comitato promotore del referendum contro l’istituzione di un campo di golf nella zona circostante il laghetto di Tenno, referendum che ha di fatto bloccato il progetto; nonchè per la sua opposizione ad una  progettata lottizzazione nell’abitato di Cologna, già deturpata da un agritur-acetaia che mal si inserisce nel delicato equilibrio geologico e paesaggistico del piccolo borgo medioevale.

PAOLO MAYR

Presidente di una delle più antiche  prestigiose Associazioni ambientaliste del Trentino, “Italia Nostra”, è uno degli ambientalisti “storici” del Trentino. Si segnala, per quanto riguarda la zona dell’Alto Garda, per l’organizzazione, nell’ambito della Campagna Nazionale di Italia Nostra sui “Paesaggi sensibili”, di una Giornata di studio, l’11 ottobre 2011, sul paesaggio alto gardesano, intitolata “Paesaggi agrari perduti, salvati e da salvare: il caso dell’Alto Garda”, che ha ripercorso le tappe del degrado della zona e dei continui assalti al territorio di questi ultimi 40 anni. Particolarmente efficace, anche dal punto di vista delle immagini, il suo intervento, intitolato “Trasformazione e consumo del territorio dell’Alto Garda dal secondo dopoguerra ai giorni nostri”, un vero e proprio reportage che è insieme una testimonianza e una denuncia, con l’implicito auspicio ai politici e a tutti noi che ci abitiamo a non ripetere gli errori del passato.

Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro

Il Presidente

Paolo Barbagli
 

Riva, 30.5.2012

Tagli provinciali al settore culturale e al disegno di legge 1 dicembre 2004, n. 87 - Osservazioni

data: 
Giov, 13/01/2005

 

(Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2005 e pluriennale 2005-2007 della Provincia Autonoma di Trento)

Osservazioni indirizzate a Giuseppe Parolari Presidente della Seconda Commissione Permanente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento

1.  La Sezione Trentina di Italia Nostra onlus intende manifestare il più totale dissenso per la miope decisione della Giunta provinciale di Trento di ridurre drasticamente a partire dal 2005 le risorse per il Dipartimento Beni e Attività Culturali della PAT, che troverà immediata attuazione con l’approvazione della legge finanziaria (disegno di legge n. 87 d’iniziativa giuntale).
Tale scelta non favorisce certo quella “concezione della cultura come fattore strategico di promozione socio-economica del territorio” o la “valorizzazione della produzione culturale dei territori” di cui parla il Presidente Dellai nella relazione che illustra il bilancio 2005. La diminuzione di quasi il 2,5% della spesa corrente unita a quella di quasi il 20,4% della spesa in conto capitale contribuirà ad indebolire fortemente (per il 2005) e a paralizzare (nel 2007) l’attività di tutela del patrimonio storico artistico del Trentino - prevista tra l’altro dall’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana – ma anche a ridurre le iniziative di promozione culturale programmate da Enti pubblici, Associazioni e privati. Le spese per l’intero Dipartimento passeranno dai 62.899.624,05 del 2004 (previsioni assestate) ai 54.826.676,73 del 2005 (previsioni) con una diminuzione di oltre 8 milioni di Euro (-12,83%) e si ridurranno addirittura a 44.860.682 Euro nel 2007 (previsioni) con un calo di circa 18 milioni di Euro (-28,68%) rispetto all’anno scorso. Le Soprintendenze per i Beni Architettonici e per i Beni Storico-Artistici risultano le più penalizzate: la prima passa dai 15.372.581 Euro del 2004 agli 11.345.861 Euro del 2005 (-26%) fino ai 7.677.548 Euro del 2007 (-50% circa rispetto al 2004); la seconda vede calare le risorse finanziarie dai 3.047.662 Euro del 2004 ai 1.249.809 Euro del 2005 (-59%) ai miseri 852.134 Euro del 2007 (-72%). Tra le voci più interessate dai tagli spiccano il piano d’investimenti per i beni architettonici (prosecuzione degli interventi di recupero e restauro di castelli, palazzi, dimore storiche, forti, ecc…già decisi nel 2004) che passa dai 4.779.243 Euro del 2004 ai 1.410.553 del 2005 (-70%: -3.368.689 Euro) e i contributi in conto capitale per il restauro di beni storico-artistici soggetti a tutela (dipinti su tela, su tavola o su altri supporti, affreschi, sculture, ecc…) di proprietà di parrocchie, comuni e privati incredibilmente (e vergognosamente!) abbassati dai 2.038.662 Euro del 2004 ai 227.800 Euro del 2005 (-89%: -1.810.862 Euro). Aumentano di poco gli investimenti per la Soprintendenza per i Beni Archeologici (+4,5%: +175.286 Euro). L’aumento più consistente riguarda le risorse per la catalogazione dei beni storico-artistici che passano dai 51.000 Euro del 2004 ai 331.000 Euro del 2005 (+550% ca.: + 280.000); di questi 260.000 Euro (quasi l’80% del totale) saranno però utilizzati dalla Curia diocesana tridentina per finanziare il progetto di catalogazione dei beni culturali di proprietà ecclesiastica (grazie ad una convenzione PAT-Arcidiocesi che dovrebbe essere firmata nelle prossime settimane). Per quanto sopra esposto Italia Nostra chiede ai Consiglieri Provinciali di incrementare le risorse finanziarie previste per il settore culturale, recuperandole da altri capitoli non altrettanto importanti per la crescita di tutta la collettività trentina. Sembra oltremodo riduttivo e rischioso affidarsi, come ha dichiarato l’Assessore Provinciale alla Cultura Margherita Cogo (l’Adige, 11 gennaio 2005) all’assestamento di bilancio 2005 per recuperare le risorse necessarie, oltretutto con importi del tutto insufficienti (“ 2 milioni in più forse basterebbero” : dichiarazioni della Cogo rilasciate al Trentino il 5 gennaio 2005.)

2.  Per quanto riguarda il d.d.l. n. 87 la sezione trentina di Italia Nostra chiede ai Consiglieri Provinciali di proporre ed approvare un emendamento al comma 1 dell’articolo 12 (Costituzione della società “Patrimonio del Trentino s.p.a.”) che escluda la possibilità da parte della società per azioni di alienare il “demanio storico ed artistico”, ovvero di vendere gli immobili di valore storico-artistico di proprietà della Provincia Autonoma di Trento, degli Enti funzionali e degli altri Enti locali. La nostra proposta intende eliminare il rischio di dismissione del patrimonio immobiliare d’interesse culturale esistente il Trentino attraverso operazioni di cartolarizzazione, così come già avvenuto a livello nazionale dopo l’approvazione della Legge n. 410 del 23 novembre 2001 (promossa dall’ex ministro Tremonti) – a cui si rifà chiaramente l’articolo del disegno di legge provinciale! – e della Legge n. 112 del 15 giugno 2002 che ha istituito la “Patrimonio dello Stato s.p.a”. Ricordiamo che l’esclusione dei beni culturali da quelli alienabili fu richiesta nel giugno del 2002 anche dal Presidente Ciampi con una lettera ufficiale alla quale il Presidente del Consiglio rispose in modo evasivo. Ci auguriamo che non accada la stessa cosa anche in Provincia di Trento, ovvero che non cominci anche qui quell’assalto al patrimonio culturale per “fare cassa”, così ben descritto da Salvatore Settis, direttore della Scuola Superiore Normale di Pisa nel suo volume Italia S.p.A (2002) e da Maria Serena Palieri (con contribuiti di Giuseppe Chiarante e Vittorio Emiliani) in Patrimonio s.o.s: la grande svendita del tesoro degli italiani (2004), cui si rinvia per ulteriori approfondimenti sulla questione.

Il Presidente della sezione trentina di Italia Nostra
ing. Paolo Mayr

Trento, 13 gennaio 2005

Aggiornato il 24 agosto 2005

Regali agli impiantisti e tagli alla cultura

data: 
Mer, 25/01/2006

 

Nei giorni scorsi la stampa locale ha messo in evidenza i sovrabbondanti “regali natalizi” (svariati milioni di Euro), concessi dalla Giunta della Provincia Autonoma di Trento alle società funiviarie per realizzare nuovi impianti a fune, potenziare e ammodernare quelli esistenti e per le opere accessorie (si veda ad esempio l’invaso nella Piana di Nambino per l’innevamento artificiale).

A questo proposito il mese prossimo la sezione trentina di Italia Nostra valuterà l’opportunità di ricorrere alla Commissione europea per chiedere l’annullamento della decisione C (2003) 3888, che ha dichiarato compatibile con il Mercato Comune le agevolazioni previste dalla legge provinciale 35 del 15 novembre 1988 (aggiornata dalla Finanziaria 2003).
Viceversa gli organi di stampa non hanno evidenziato i tagli al Dipartimento Beni e Attività Culturali, previsti dalla manovra finanziaria approvata il 22 dicembre. Il settore “Cultura e Sport” risulta il più penalizzato - con una riduzione delle spese del 6,78% (compresi i fondi intersettoriali) rispetto al 2005 – seguito a ruota dal settore agricolo (-6,64%) e dalle politiche sociali (-5,31%), mentre i tagli per l’ambito delle “Infrastrutture per la mobilità e reti” sono pari allo 0,17 %.

Leggendo attentamente le cifre del bilancio si scopre, in realtà, che le risorse per lo Sport (che sono sommate a quelle della Cultura nelle tabelle di bilancio) per il 2006 sono state incrementate di ben 1.650.016 € rispetto all’anno in corso. I tagli, di conseguenza, sono tutti a carico del Dipartimento Beni e Attività Culturali e vanno sommati a quelli già operati nel bilancio 2005 (-2,5% della spesa corrente e -20% della spesa in conto capitale rispetto al 2004). Gli ambiti più colpiti sono, come sempre, le Soprintendenze.

Quella per i Beni Architettonici passa da € 12.140.861 del 2005 a € 9.976.873 del 2006 con una diminuzione di € 2.163.988 (- 17,82%); quella per i Beni Archeologici passa da € 4.083.006,47 (2005) a € 3.129.966,45 (2006) con una riduzione di 953.040, 02 (-23,24%); quella per i Beni Librari e Archivistici passa da € 1.929.000 (2005) a 1.709.000,00 (2006) con una riduzione di € 226.000 (-11,40%). Un leggero incremento (+ € 213.380, pari al 10,67%) lo registra la Soprintendenza per i Beni Storico-Artistici, che vede aumentare le risorse finanziare da € 1.999.809,00 (2005) a € 2.213.189,00 (2006), a parziale risarcimento della pesante riduzione praticata nel 2005 (-59% rispetto al 2004). Aumentano anche i fondi per il Servizio Attività Culturali (+€ 536.730,64, pari a +1,55%), che potrà spendere € 35.153.000 al posto di € 34.616.269,36 del 2005 (ma erano € 38.147.301,09 solo due anni fa!).

A nulla sono serviti gli appelli a non ridurre gli investimenti in cultura, lanciati nei mesi scorsi da operatori e associazioni culturali, né sono stati attuati gli impegni contenuti in due ordini del giorno approvati dal Consiglio Provinciale nella seduta dello scorso 3 febbraio, che impegnavano la Giunta provinciale a “valorizzare ulteriormente il patrimonio dei beni culturali…, garantendo adeguati finanziamenti” e ad “assicurare il mantenimento delle attuali attività della Provincia nella conservazione e valorizzazione dei beni culturali”!

Dalla cronaca delle audizioni presso la Seconda Commissione permanente (17 novembre 2005) non risulta che l’assessore Cogo abbia espresso qualche perplessità di fronte a questi nuovi tagli, limitandosi ad affermare che “gli investimenti finanziari del settore culturale si riflettono sul futuro della nostra società per cui devono essere programmati con lungimiranza” (! ?) (comunicato a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Provinciale).
E poi si continua a ripetere in seminari, convegni, incontri, conferenze, presentazioni di libri, che gli investimenti in cultura sono prioritari. Infatti!

Per la sezione trentina di Italia Nostra onlus
Paolo Mayr e Salvatore Ferrari
Aggiornato il 25 gennaio 2006

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