Emilio Paor

Biblioteca comunale di Cles - Lettera contro la demolizione

data: 
Giov, 21/02/2008

Egr. dott. Giorgio Osele
Sindaco del Comune di Cles
Corso Dante, 28
38023 Cles (Tn)

Gentile dott. ssa Margherita Cogo
Vicepresidente e Assessore alla Cultura
della Provincia Autonoma di Trento
Via San Marco, 27
38100 Trento

Egr. dott. Mauro Gilmozzi
Assessore all’Urbanistica, Ambiente e Lavori Pubblici
della Provincia Autonoma di Trento
Via Jacopo Aconcio, 5
38100 Trento
OGGETTO: Demolizione della Biblioteca comunale di Cles

Abbiamo appreso dagli organi di stampa la notizia della demolizione della Biblioteca comunale di Cles, già prevista nel prossimo lunedì (25 febbraio). La notizia ci è stata confermata dagli uffici tecnici comunali. Condividendo la presa di posizione dello storico dell’arte Roberto Pancheri - pubblicata ieri da l’Adige

– con la presente siamo a chiedere la sospensione dell’abbattimento, in quanto riteniamo l’edificio ampiamente meritevole di tutela. Trattasi, infatti, di un fabbricato del 1905-1907, che ben esemplifica una delle principali tendenze architettoniche/artistiche del tempo. L’autore, Emilio Paor (1863-1935), è sicuramente un importante e riconosciuto esponente della corrente storicista, di gusto italico, come dimostrano i numerosi lavori da lui progettati e realizzati nel territorio trentino. Tra questi, citiamo a mo’ di esempio, limitandoci alla città di Trento: il palazzo della Filarmonica, la ex bagni e cucina popolare di piazza Garzetti, l’ex-cinema Manzoni (ora sala Manzoni della Biblioteca comunale), la Camera di Commercio, la chiesa del Santissimo, il restauro e rifacimento della facciata della chiesa di Santa Maria Maggiore, edifici salvaguardati, tutelati ed oggetto di accurati restauri.

 Nell’opera di Paor l’edificio di Cles, progettato come panificio consorziale, rappresenta un importante esempio di architettura funzionale, perfettamente adeguata allo scopo. Per questi motivi chiediamo con forza il ripensamento delle decisioni già prese in modo da salvare questo tassello della storia architettonica, urbanistica, economica della città di Cles.

A disposizione per fornire ulteriori informazioni e approfondimenti e partecipare ad un eventuale pubblico dibattito, cogliamo l’occasione per inviare i nostri più cordiali saluti.

Trento, 21 febbraio 2008

Ing. Paolo Mayr
presidente della sezione trentina
di Italia Nostra onlus

dott. Salvatore Ferrari
vicepresidente con delega per i beni culturali
della sezione trentina
di Italia Nostra onlus

 Aggiornato il 10 marzo 2008

Biblioteca comunale di Cles: non è mai troppo tardi - Lettera al sindaco di Cles

data: 
Mer, 27/02/2008

Egr. dott.
Giorgio Osele
Sindaco del Comune di Cles
Corso Dante, 28
38023 Cles (Tn)

e p.c.
Gentile dott. ssa
Margherita Cogo
Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento
Via San Marco, 27
38100 Trento

Egr. dott.
Mauro Gilmozzi
Assessore all'Urbanistica, Ambiente e Lavori Pubblici della Provincia Autonoma di Trento
Via Jacopo Aconcio, 5
38100 Trento
OGGETTO: Biblioteca comunale di Cles: non è mai troppo tardi

Dopo un sopralluogo all’edificio della Biblioteca comunale di Cles e dopo aver esaminato la documentazione fotografica di inizio ‘900 e lo studio dell’architetto Sergio Giovanazzi (Trentino come soglia: l’architettura trentina del ‘900 tra nord e sud, Trento 1998, p. 48, n. 54.1), abbiamo constatato come l’originario “Panificio Comunale” progettato dall’architetto Emilio Paor, caratterizzato da un piano terra con corpo centrale aggettante su due piani - ancor oggi ben leggibile - venne successivamente sopraelevato nelle ali laterali, mantenendo fedelmente i caratteri architettonici originari.

Ora l’amministrazione comunale, con l’autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici, intende fare tabula rasa e proporre un discutibile “ripristino tipologico”, mentre nel bollettino comunale del maggio 2007 (n. 19) si parla di “ristrutturazione” e non di demolizione e ricostruzione. Evidentemente la sensibilità degli amministratori di oggi non è quella di chi li ha preceduti, che hanno saputo mantenere, pur modificandolo, l’assetto del 1907. E’ evidente a chiunque si occupi di tutela e conservazione del patrimonio storico, artistico e architettonico che distruggere completamente il fabbricato e ricostruirlo scimmiottandone lo stile, significa perdere l’identità specifica del luogo. Sottolineando che non è mai troppo tardi per un ripensamento, salutiamo cordialmente.

Trento, 27 febbraio 2008

ing. Paolo Mayr
presidente della sezione trentina
di Italia Nostra onlus

dott. Salvatore Ferrari
vicepresidente con delega per i beni culturali
della sezione trentina
di Italia Nostra onlus

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